E diventare nulla
(Foto presa dal web)
«Alla rugiada che si posa sui fiori
Quando s’annuncia l’autunno
Assomiglio
Io che devo svanire
E vorrei sospendermi nel nulla
Ridurmi e diventare nulla».
E così è arrivata l’ora che Franco Battiato ha potuto «diventare nulla» come cantava nel suo Haiku. Sono così attonita che non riesco a far partire il pensiero; sono così colpita che non riesco a scrivere qualcosa di appena decente sulla sua ingente opera.
Ma non posso non testimoniare almeno la mia gratitudine a questo portentoso viaggiatore di mondi (dei tre mondi) che mi ha riempito l’anima di terre esplorate e di terre inesplorate, di aquile e di cammelli, di oceani di silenzio e, soprattutto, di oceani di saggezza.
La mia gratitudine per aver mostrato come si lavora su stessi per spostare sempre un po’ più avanti i propri limiti e per rischiarare quelle immancabili cecità in cui ci getta la sofferenza. Tanti lo onorano con il titolo di maestro (e, certo, non sbagliano). Ma, ai miei occhi, Franco Battiato è stato sopra ogni cosa un instancabile e formidabile allievo. Un allievo che fu allo stesso tempo un Bodhisattva.
Da amante di filosofie e religioni orientali quale sono, la mia gratitudine va anche alla sua grande capacità di parlare di percorsi e pensieri complessi con un soave dono della sintesi e della “semplicità” sì che attraverso il connubio originalissimo di musica e parole, quei percorsi e quei pensieri potessero arrivare a tutti; a tutti coloro che fossero interessati ad un miglioramento di se stessi. Da Gurdjieff ai sufi, dal Bardo Tödöl ai Veda, da Aśvaghoṣha a Milarepa, da Ramana Maharshi a Raimon Panikkar, dalla Bhavagadgītā al Tao tê ching ecc.
Una ricchezza di riferimenti che non ha eguali nel paesaggio artistico italiano, e non solo.
Ed io lo saluto con un passo tratto dal Bardo Tödöl (Il Libro Tibetano dei Morti):«Se il cielo è lucido e limpido e le nubi sono come una benda di seta bianca, se (quel cielo) è intero e pervaso dalla luce del sole e della luna e dai segni dello zodiaco, questo è segno di rinascita fra gli uomini».
Maria Antonietta Nardone © Tutti i diritti riservati
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